Hanno scritto di lei
La prima Cenerentola
"...L'esecuzione del capolavoro ha goduto innanzitutto del felicissimo esordio del mezzosoprano Lucia Valentini... che ha costituito una gradita sorpresa. La sua voce è morbida e fortemente espressiva, la sua Tecnica è di primissimo ordine..."
MARIO CONTER, Il Giornale di Brescia, 9/2/1969
 
Cenerentola al Covent Garden
"... la compagnia della Scala di Milano... ci ha portato una giovane cantante, Lucia Valentini Terrani, che nel ruolo della protagonista ha quasi eclissato il mio ricordo di un'altra Cenerentola magnifica: Conchita Supervia."
PHILIP HOPE-WALLACE, The Guardian, 6/3/1996
 
A Parigi
"Le più belle voci da mezzosoprano possono giustamente annoverare tra le loro fila Lucia Valentini Terrani, dotata di un timbro vocale luminoso, caldo, che non ha nulla a che vedere con timbri vocali troppo aperti e duri. E' stato un incanto."
PIERRE PETIT, Le Figaro, 8/11/1978
 
Tancredi al "Rosini Opera Festival" di Pesaro
"Lucia Valentini Terrani... è ormai arrivata ad una duttilità espressiva e vocale senza limiti."
FEDELE D'AMICO, L'Espresso, 26/9/1982
 
IL DISCO "Arie di Rossini"
"... Lucia Valentini Terrani ha un'eleganza che lascia immaginare ciò che dovettero essere la Malibran e l'Alboni"
ALAIN ARNAUD, Diapason, Marzo 1983
 
"Il vocalizzo rapido, le cui note scintillano scandite con meticolosa nettezza, l'estrosa variazione acrobatica, la volata vertiginosa prorompono intensi e luminosi. Levigati, anche geometrici, ma illuminati dalla tensione interna e dalla foga di chi i valori poetici della dialettica rossiniana sa coglierli dovunque: nel fiabesco immaginoso, nella "roulade" allucinante e nella melodia che teneramente ondulano diffonde struggimenti d'un tempo che non era più nostro e che adesso... stiamo recuperando. La ragazza di Padova... a questo recupero ha prestato quanto di meglio poteva offrire: una vocazione autentica a cantare Rossini."
RODOLFO CELLETTI, Note di copertina
 
L'Italiana in Algeri al Teatro alla Scala
"... ha dominato Lucia Valentini Terrani, la voce di sensualità ammaliante ma anche di leggerezza mozzafiato, la tecnica infallibile, la voglia di inventare unita alla preparazione assolutamente compiuta: scenicamente e vocalmente, in modo inscindibile. Molte grandi sue colleghe hanno interpretato questa parte di protagonista... Lucia se le è mangiate tutte."
LORENZO ARRUGA, Il Giorno, 30/12/1983
 
In Concerto all'Auditorio del Foro Italico in Roma
"...la Valentini Terrani s'è "costruito". Con lo studio assiduo e la pazienza inesausta, lo strumento vocale più idoneo, quello degli antichi "Contralti d'agilità" , appunto. Ed ora l'adopera con intelligenza straordinaria e con eleganza fatta di sobrietà e di rigore. Il suo registro grave è corposo e profondamente emozionante; il suo virtuosismo tocca livelli eccelsi. Ha avuto una valanga di applausi, ed è stata costretta a furor di popolo a ripetere la "cabaletta". "
TEODORO CELLI, il Messaggero, 24/6/1984
 
In Concerto al Teatro Regio di Torino
"...questa straordinaria cantante ha saputo imprimere ad ogni nota la tensione di uno sforzo micidiale facendo solcare l'aria (Ah, perfido!) con ingressi vocali di folgore. Ha ottenuto un vero, interminabile trionfo che la ripaga della sua musicalissima serietà e della sua intelligenza."
DUILIO COURIR, Il Corriere della Sera, 31/8/1984
 
L'ITALIANA IN ALGERI in disco
"Nessuna riserva per quanto concerne Lucia Valentini Terrani, decisamente la migliore "mezzo-coloratura" attuale. Senza sforzo e caricatura ma dispiegando dei tesori, delle sfumature, delle inflessioni, grazie a un materiale vocale e ad una tecnica di primo piano e soprattutto ad un eccezionale temperamento, ella riesce non solo ad illustrare tutti gli aspetti del personaggio ma addirittura va a farne scoprire di nuovi."
ALAIN ARNAUD, Diapason, 15/9/1984
 
CARMEN al Teatro Regio di Torino
"Una camera studiata in profondità, battuta per battuta, accento per accento, gesto misuratissimo, giacchè tutto ci veniva raccontato col solo mezzo possibile e plausibile concesso all'interprete di un'opera: Il canto. La Valentini Terrani ci riconciliava dunque con questa creatura scomoda e misteriosa... affidandosi completamente alla pienezza del canto. Ci riconciliava perchè dopo tante Carmen urlate, sbraitate, gesticolate, assatanate ed esasperate tutto il disegno della sigaraia era ricondotto entro i termini dello spartito, della scrittura vocale, voluta da Bizet... tutto questo s'ascoltava egregiamente nella Carmen della Valentini Terrani grazie ad una coscienziosa scuola belcantista che l'ha educata a cantare e non a vociare."
EGIDIO SARACINO, Avvenire, 31/3/1988
 
ORFEO ED EURIDICE al Teatro di San Carlo
"Lucia Valentini Terrani, il più grande mezzosoprano del momento, doveva confrontarsi con il mito di Orfeo... come l'interprete ideale. Appoggiandosi ad una interpretazione pudica e interiorizzata del personaggio, la Valentini Terrani dava al proprio canto quell'eleganza, quella sobrietà espressiva tipica di Gluck, di Spontini, di Cherubini... Lo stesso colore caldo e intenso della sua voce non può non ricordare la mitica Kathleen Ferrier di cui la Valentini Terrani incarna l'ideale prolungamento."
SERGIO SEGALINI, Opera International, 1988